Sentenza Corte di Giustizia Europea C-221/24 e C-222/24 sul tema della ripresa dei rifiuti in caso di spedizione transfrontaliera di rifiuti illegale
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Nuova stretta sulla gestione dei rifiuti con inasprimento del regime sanzionatorio per chi viola le norme ambientali.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 9 agosto del D.L. 116 – “Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi”, da convertire in legge entro 60 giorni, vengono apportate modifiche alla parte IV del Testo Unico ambientale, al Codice Penale e al D.Lgs. 231/01.
Questo nuovo decreto introduce misure straordinarie per contrastare i reati ambientali e restituire legalità ai territori colpiti da roghi e traffici illeciti di rifiuti, tutelando la salute pubblica e l’ambiente.
«Con questo provvedimento, lo Stato alza il livello di guardia su un territorio martoriato. Per accelerare il risanamento serviva un inasprimento delle pene, che fornisce a Forze dell’ordine e magistratura nuovi strumenti per il contrasto ai reati ambientali», dichiarano in una nota congiunta il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, e il viceministro Vannia Gava, sotto la cui direzione ha lavorato il MASE. (https://www.mase.gov.it/portale/-/terra-dei-fuochi-pichetto-e-gava-con-dl-si-alza-livello-guardia-contro-i-reati-ambientali-chi-inquina-paga-)
Il decreto mira a salvaguardare e tutelare la “Terra dei Fuochi”, la vasta area in Campania, purtroppo protagonista di episodi estremamente dannosi per l’uomo e l’ambiente, come roghi tossici e smaltimenti illegali di rifiuti, e diventa il punto di partenza di un piano di carattere nazionale per contrastare le attività illecite di gestione dei rifiuti e non solo.
Come cambia l’apparato sanzionatorio?
Tra le novità:
- Arresto in flagranza differita per i reati ambientali più gravi, come disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti.
- Rafforzamento delle pene per l’abbandono e la gestione non autorizzata di rifiuti, con misure accessorie come la sospensione della patente, il fermo del veicolo e l’esclusione dall’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per le imprese non in regola (ricordiamo che l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali è il requisito di base per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rifiuti).
- Per contrastare l’abbandono di rifiuti da veicoli sarà possibile utilizzare anche le immagini di videosorveglianza.
- Viene consentita l’amministrazione giudiziaria delle aziende coinvolte in attività inquinanti, soprattutto se legate alla criminalità organizzata.
L’abbandono di rifiuti non pericolosi può essere punito con pene che arrivano fino a 5 anni di reclusione se le azioni creano pericoli per la vita, l’incolumità delle persone o dell’ambiente.
Per i rifiuti pericolosi le pene sono innalzate fino a 7 anni di carcere.
La realizzazione e gestione di discariche abusive non autorizzate prevede una pena da 1 a 7 anni di reclusione, con conseguente confisca dell’area interessata.
Come prevenire i rischi?
Per le imprese è essenziale governare con rigore l’intero processo di gestione dei rifiuti: corretta classificazione, deposito temporaneo conforme, etichettatura e imballaggio adeguati, nonché scelta di trasportatori e impianti di recupero/smaltimento regolarmente autorizzati. Una gestione tracciabile e conforme in ogni passaggio tutela l’ambiente, riduce il rischio di sanzioni e previene interruzioni operative e costi imprevisti.
A settembre, pianifica un audit sulla gestione dei tuoi rifiuti: il primo passo concreto per individuare criticità, garantire la conformità normativa e prevenire rischi e sanzioni.
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