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Soluzioni Compliance Ambientale
Come vi avevamo anticipato nei precedenti articoli, il Regolamento sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti sta subendo una evoluzione. Tale evoluzione è dettata da esigenza ambientali, che come sempre hanno la priorità sugli aspetti commerciali, e sono mirate a tutelare il nostro ambiente e a garantire che i rifiuti spediti all’estero siano effettivamente recuperati nel pieno rispetto dell’ambiente e con i più elevati standard.
Non possiamo infatti dimenticare che quando i rifiuti vengono spediti all’estero è responsabilità del Produttore e del Notificatore/Soggetto che organizza la spedizione, garantire che l’impianto di destino presso il quale i rifiuti saranno avviati, siano in grado di recuperare i rifiuti con gli stessi standard del paese di spedizione o più elevati.
Il Parlamento Europeo ha rilasciato il 27 Febbraio il seguente comunicato stampa:
“Con 587 voti favorevoli, 8 contrari e 33 astensioni, i deputati hanno approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio che mira a proteggere più efficacemente l’ambiente e la salute umana, contribuendo al contempo agli obiettivi dell’economia circolare dell’UE e dell’inquinamento zero.
Le norme per l’esportazione di rifiuti dall’UE verso paesi terzi saranno più severe. Le esportazioni di rifiuti di plastica verso paesi non appartenenti all’OCSE saranno vietate entro due anni e mezzo dall’entrata in vigore del regolamento, mentre quelle verso i paesi dell’OCSE saranno soggette a condizioni più rigorose.
All’interno dell’UE, lo scambio di informazioni e dati sulle spedizioni di rifiuti sarà digitalizzato, attraverso un HUB elettronico centrale, per migliorare la comunicazione e la trasparenza. I rifiuti di spedizione destinati ad essere smaltiti in un altro paese dell’UE saranno consentiti solo in circostanze eccezionali. La nuova legge istituisce inoltre un gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione tra i paesi dell’UE sulla prevenzione delle spedizioni illegali.”
Siamo quindi alle fasi finali di un processo che ci vedrà intenti a studiare il nuovo regolamento europeo, che ricordiamo non necessita di essere recepito nei singoli stati, e che si pone un obiettivo ambizioso nel contrastare i traffici illeciti di rifiuti e nel centralizzare tutte le informazioni sulle spedizioni di rifiuti all’interno dell’UE. Ci attende quindi un futuro più digitale, più controllato e che auspichiamo renda più sicura ogni spedizione di rifiuti avviati a recupero in paesi che sono dotati di migliori infrastrutture impiantistiche.
Il Consiglio dovrà ora approvare in modo formale il testo e successivamente ci sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea. 20 giorno dopo la norma entrerà in vigore.
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Con le modifiche normative apportate dai decreti legislativi 116/2020, 118/2020, 119/2020 e 121/2020 il testo unico ambientale ha subito delle modifiche importanti che avranno, nel corso dei prossimi mesi, impatti significativi sulla gestione dei rifiuti.
Sono 91 le procedure di infrazione dell’UE contro l’Italia attualmente ancora aperte, vi riassumiamo quelle dedicate all’ambiente.
Circolare 6 del 29 Giugno 2020
Circolare 7 del 29 Giugno 2020
Sulla Gazzetta Ufficiale del 22 Febbraio 2019 è stato pubblicato il DPCM 24 Dicembre 2018 contenente il modello e le istruzioni per la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale.
La caduta del SISTRI, dopo le giuste lamentele da parte delle imprese operanti nel settore dei rifiuti, ha aperto la strada verso un nuovo orizzonte.
Con la chiusura delle ferie ormai imminente quasi per tutti, è tempo di riprendere a lavorare, e per farlo abbiamo pensato di condividere con voi i contenuti del disegno di legge recante delega al governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’unione europea – legge di delegazione europea 2018.