Con l’entrata in vigore del Decreto-legge 22 Marzo 2021 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 Marzo 2021 n.70 (c.d. decreto sostegni) ed in vigore dal 23 Marzo 2021, tutte le utenze non domestiche dovranno comunicare al Comune di competenza, o al gestore del servizio rifiuti in caso di tariffa corrispettiva, la scelta di avvalersi del soggetto pubblico o del soggetto privato per la gestione di quei rifiuti che dal 1° Gennaio 2021 sono divenuti urbani.
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Come vi avevamo anticipato nei precedenti articoli, il Regolamento sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti sta subendo una evoluzione. Tale evoluzione è dettata da esigenza ambientali, che come sempre hanno la priorità sugli aspetti commerciali, e sono mirate a tutelare il nostro ambiente e a garantire che i rifiuti spediti all’estero siano effettivamente recuperati nel pieno rispetto dell’ambiente e con i più elevati standard.
Non possiamo infatti dimenticare che quando i rifiuti vengono spediti all’estero è responsabilità del Produttore e del Notificatore/Soggetto che organizza la spedizione, garantire che l’impianto di destino presso il quale i rifiuti saranno avviati, siano in grado di recuperare i rifiuti con gli stessi standard del paese di spedizione o più elevati.
Cosa è accaduto in questi giorni?
Il Parlamento Europeo ha rilasciato il 27 Febbraio il seguente comunicato stampa:
Martedì 17 Febbraio, il Parlamento ha approvato in via definitiva le nuove misure UE di controllo per le spedizioni di rifiuti.
“Con 587 voti favorevoli, 8 contrari e 33 astensioni, i deputati hanno approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio che mira a proteggere più efficacemente l’ambiente e la salute umana, contribuendo al contempo agli obiettivi dell’economia circolare dell’UE e dell’inquinamento zero.
Le norme per l’esportazione di rifiuti dall’UE verso paesi terzi saranno più severe. Le esportazioni di rifiuti di plastica verso paesi non appartenenti all’OCSE saranno vietate entro due anni e mezzo dall’entrata in vigore del regolamento, mentre quelle verso i paesi dell’OCSE saranno soggette a condizioni più rigorose.
All’interno dell’UE, lo scambio di informazioni e dati sulle spedizioni di rifiuti sarà digitalizzato, attraverso un HUB elettronico centrale, per migliorare la comunicazione e la trasparenza. I rifiuti di spedizione destinati ad essere smaltiti in un altro paese dell’UE saranno consentiti solo in circostanze eccezionali. La nuova legge istituisce inoltre un gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione tra i paesi dell’UE sulla prevenzione delle spedizioni illegali.”
Siamo quindi alle fasi finali di un processo che ci vedrà intenti a studiare il nuovo regolamento europeo, che ricordiamo non necessita di essere recepito nei singoli stati, e che si pone un obiettivo ambizioso nel contrastare i traffici illeciti di rifiuti e nel centralizzare tutte le informazioni sulle spedizioni di rifiuti all’interno dell’UE. Ci attende quindi un futuro più digitale, più controllato e che auspichiamo renda più sicura ogni spedizione di rifiuti avviati a recupero in paesi che sono dotati di migliori infrastrutture impiantistiche.
Cosa accadrà ora?
Il Consiglio dovrà ora approvare in modo formale il testo e successivamente ci sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea. 20 giorno dopo la norma entrerà in vigore.
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Avvio servizio ViViFir
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